Tutti noi clinici durante il lockdown tra Marzo e Maggio, abbiamo dovuto ripensare e ricalibrare l’intervento con la nostra utenza in modo da mantenere la continuità di trattamento, e per fare ciò abbiamo utilizzato strumenti e modalità alternative che potessero farci superare lo scoglio del lavoro in presenza.
Vi parlerò in questo articolo del lavoro di equipe fatto al Polo Blu, nell’utilizzare il software GECO nell’intervento a distanza con bambini con disturbo dello spettro autistico e disabilità intellettiva.
Al Servizio per l’età evolutiva Polo Blu di Padova, lavoriamo con bambini e ragazzi con disordini del neurosviluppo, sia individualmente che in piccoli gruppi ed a seguito dell’emergenza Covid-19, data l’improvvisa impossibilità di poter lavorare in presenza con loro, è nata la necessità di trovare degli strumenti che ci permettessero di ovviare a questo impasse e garantire la continuità di trattamento.
Perchè GECO
Così in un brainstorming di gruppo abbiamo ripensato e configurato il software GECO di Anastasis solitamente utilizzato per supportare la didattica, per andare incontro alle nostre esigenze cliniche.
Utilizzando solo l’area mappe infatti, abbiamo potuto creare delle attività in forma semplice e veloce, con consegne singole ed autoevidenti, in modo da poter essere fruibili anche per un’utenza con gravi difficoltà cognitive o attentive.
L’importanza strategica di questo strumento risiede sia nella sua semplicità di utilizzo ma anche nel suo punto di forza: la sintesi vocale.
Con la creazione di nodi infatti, integrando ad esso un testo (visibile o nascosto), è possibile attivarne la sintesi vocale semplicemente cliccandoci sopra; questo permette di inserire all’interno di essi, sia consegne che feedback verbali che guidano e istruiscono l’utente sull’attività da svolgersi.
E dato che GECO possiede una vastissima galleria di immagini, oltre alla funzione integrata nel programma di poterne cercare altre dal web, possiamo inserire all’interno dei nodi anche immagini per ampliare il sistema comunicativo delle attività.
Ciò è molto importante in quanto permette di poter creare attività fruibili a diverse categorie di utenza:
- con consegne scritte, per chi è in grado di accedere ad una lettura strumentale, e per quegli utenti che stanno avviando questa competenza;
- con consegne verbali, per chi possiede una comprensione verbale, e per quegli utenti che stanno avviando questa competenza;
- con consegne visive, attraverso il canale iconico, utilizzando le immagini, per quegli utenti la cui comprensione verbale e scritta non è avviata.
È stato così possibile lavorare oltre che con ragazzi con funzionamenti cognitivi più alti (ADHD o autismo ad alto funzionamento), anche con ragazzi e bambini con compromissioni più importanti, potendo utilizzare il canale comunicativo più appropriato ad essi, ampliando così la platea di intervento.
Guarda ll video dell’Intervento sull’esperienza di Teletrattamento con GECO presentato ad AIRIPA da Terence de Michele et al.
Quali Attività?
Utilizzando programmi per videoconferenze, attivando la condivisione dello schermo e fornendo il controllo remoto, abbiamo bypassato lo scoglio dell’attività a distanza, rendendo l’attività fruibile direttamente dall’utente, avendo quest’ultimo la possibilità di agire direttamente su di essa, potendo così svolgerla in autonomia sia da computer che da dispositivi mobili.
Così facendo abbiamo creato una grande quantità di attività per poter lavorare su differenti aspetti clinici; di seguito vi mostriamo degli esempi di materiali che sono stati utilizzati.
Attività Cognitive
Semplici attività di associazioni, pensate per profili cognitivi compromessi (verbali e non):
Matching visivo
Si tratta di attività di appaiamento per immagini, con consegna sia verbale e che iconica, in cui il soggetto deve identificare l’immagine della consegna tra le possibili scelte. Ne sono state create con livelli di complessità differente, partendo dall’appaiamento di immagini uguali (fig 1), all’appaiamento di simboli (fig 2), fino ad immagini che includono l’appaiamento di diversi livelli iconici (da foto reale a immagine più simbolica – fig 3).
Al click su ogni immagine tra quelle in risposta, parte la sintesi vocale di GECO, che legge il testo contenuto all’interno dell’immagine, e nascosto attraverso un’apposita funzione del programma, in modo da dare un feedback verbale appropriato al tipo di utente (ad es: “BRAVO”, “NON CORRETTO, RIPROVA”) ecc..).
Associazioni funzionali
Si tratta di attività in cui bisogna associare l’immagine target con una tra quelle a scelta, che siano tra loro correlate da un’associazione funzionale (figure 4 e 5)
Individuazione di determinati target
Si tratta di attività in cui a seconda della consegna, bisogna individuare determinati tipi di target (ad esempio oggetti di un coloro specifico (fig 6), oppure target animali (fig 7))
Attività sull’Attenzione
Attività create per lavorare o sull’attenzione visiva o uditiva.
Utilizzando delle immagini di ambienti con diversi elementi, abbiamo creato attività per lavorare sull’attenzione visiva, con consegna la ricerca di determinati target. Attraverso la creazione di un nodo trasparente sovrapposto all’immagine, è possibile fornire un feedback verbale quando l’elemento viene trovato e cliccato, attraverso la presenza di un testo anch’esso nascosto al suo interno.
Inoltre a seconda della modalità con cui la consegna viene presentata, scritta o letta (fig 8) o per immagini (fig 9), questo compito è utilizzabile sia da un’utenza verbale che non.
Per lavorare invece sull’attenzione uditiva, riadattando dei testi presi dal libro Sviluppare la concentrazione e l’autoregolazione, Vol 1 (Caponi et al, 2008), abbiamo scritto delle storie all’interno di un nodo, con una consegna specifica a seconda di quello che fosse il target. Nella fig 10 ad esempio, cliccando sull’immagine, si avvia la lettura di una storia (scritta all’interno del nodo che contiene l’immagine, il cui testo però è nascosto con la funzione di GECO), e il compito consiste nell’indicare il colore che viene nominato in quella parte di storia.
Altri esempi di attività possono essere liste di parole (fig 11 e 12) che vengono lette cliccando su un nodo (che ha la lista scritta nascosta attraverso la specifica funzione), e l’utente deve cliccare su quelle che sono state nominate, ottenendo un feedback verbale in risposta. A seconda del numero degli elementi e della qualità dei distrattori possiamo aumentare o diminuire la complessità del compito.
Attività sulla Memoria di Lavoro
Si tratta di attività mirate per lavorare su aspetti di memoria di lavoro. Nella fig 13, è riportato un esempio di attività in cui inizialmente viene mostrata l’immagine di un animale, che attraverso la funzione del mostrare/nascondere i nodi, viene nascosta, e vengono mostrate tre immagini di animali (prima nascoste) chiedendo di ricordare quale fosse l’animale mostrato prima, con ovviamente un feedback in base alla risposta.
Anche in questo caso la complessità del compito può essere variata a seconda della quantità di elementi da ricordare e dal numero e salienza dei distrattori, oltre che dal tempo di latenza tra le due presentazioni.
Attività sul Linguaggio
Si tratta di attività create per lavorare sulla comprensione verbale, e quindi non su aspetti di produzione del linguaggio ovviamente.
Categorie semantiche
Attività di individuazione di elementi appartenenti a determinate categorie semantiche come ad esempio la frutta (fig 14), gli animali (fig 15), i vestiti (fig 16), ma anche elementi appartenenti a categorie ambientali (fig 17)
Comprensioni di frasi minime (SV e SVO)
Si tratta di attività in cui bisogna individuale il target corretto in un contesto di frase minima, Soggetto+Verbo o Soggetto+Verbo+Complemento Oggetto.
Nella fig 18 c’è un esempio in cui viene mostrata un’immagine con coppia SV, e sotto le tre possibili risposte, che con la sintesi vocale vengono lette (senza la necessità di dover saper leggere) e l’utente deve cliccare su quella corretta. Al click si otterrà un feedback verbale grazie ad un nodo trasparente sovrapposto al nodo con la frase della risposta, contenente un testo nascosto col messaggio di feedback. Simile compito è mostrato nell’immagine 19, con la differenza che si tratta di una frase contente SVO
Nella fig 20 è mostrato lo stesso tipo di esercizio presentato in modalità inversa: il nodo bianco iniziale contiene il testo target nascosto, che viene letto dalla sintesi vocale (IL GATTO MANGIA), e sotto le possibili risposte sono in formato iconico.
Morfosintassi
Sono state create anche delle attività per lavorare sulla morfosintassi come da foto che seguono, abbinando sempre un testo (nascosto) di feedback alla risposta sia corretta che sbagliata (attività riprese dal libro “Decodifica sintattica della frase: schede operative in coppia minima per la comprensione verbale”, Freccero, 2010).
Attività sul Conteggio
Si tratta di attività create per supportare le capacità di conteggio od enumerazione in emersione, anche se ovviamente si possono creare differenti tipologie di attività a seconda del livello dell’utente.
Di seguito alcuni esempi: in fig 23 è riportata una semplice attività di conteggio, nelle fig 24 e 25 invece sono riportate attività di conteggio in presenza anche di distrattori, quindi con una consegna più complessa.
Attività sulla lettura fono-sillabica
Si tratta di attività create per lavorare con bambini che stanno avviando la lettura col metodo sillabico, e quindi attività di riconoscimento uditivo di sillabe e parole a seconda del livello su cui si sta lavorando (fig 26 e 27). Quando si clicca sul nodo contenente l’immagine del bambino che legge, viene letto attraverso la sintesi vocale la sillaba o parola target, scritta ma col testo nascosto, ed il bambino andrà a scegliere la risposta tra quelle in basso.
Potenzialità di GECO
L’utilizzo di questo software durante il lockdown ci ha permesso di creare molto velocemente (grazie anche all’ampia galleria di immagini presenti in GECO) molte attività facili, autoistruttive, da poter essere utilizzate in videoconferenza.
La sintesi vocale inoltre è stata davvero il plus ultra di questo programma, conferendoci la possibilità di attivare consegne verbali, visibili o nascoste, in modo da comprendere un compito anche senza saper leggere, e senza la mediazione dell’adulto. Inoltre grazie ad essa è stato possibile inserire feedback verbali contingenti alla risposta data.
Risvolti Futuri
Ovviamente dopo aver approfondito le potenzialità di GECO nel trattamento a distanza, abbiamo continuato ad usarlo anche in presenza ed ad ampliare la gamma di attività, conferendoci la possibilità di integrare comunque oltre al lavoro in presenza una parte anche a distanza qualitativamente valida, e mantenere il trattamento anche in caso di assenze per impedimenti logistici o sanitari (isolamento fiduciario ad esempio).
Inoltre proprio ad Ottobre 2020 è stata rilasciata la versione 2.0 di GECO, che amplia di moltissimo la possibilità di utilizzo, introducendo le schede ATTIVITA’, che possono essere svolte in autonomia dall’utente anche dal proprio dispositivo scaricando l’app dallo store.
Questi continui aggiornamenti da parte dello staff di Anastasis, ci mostrano come uno strumento già di per sé molto valido, è in continua evoluzione, garantendoci un prodotto sempre aggiornato e ricco di spunti anche per il futuro.
Articolo a cura di
Terence De Michele, Polo Blu Servizi per l’età evolutiva e l’Autismo
Dott.ssa Cristina Menazza – Psicologa a Padova