Perché con i bambini è così importante comunicare attraverso le storie partendo dai loro interessi ed entrando così in contatto con il loro linguaggio e il loro simbolismo?
In questo articolo proveremo a capire come far emergere le risorse e i punti di forza dei bambini per aiutarli ad affrontare situazioni complesse e/o per sviluppare abilità e permettere una crescita armoniosa rinforzando le proprie capacità cognitive, emotive e relazionali. Ogni bambino infatti, con la sua individualità, è inserito in un contesto sociale ed è in relazione con gli altri.
Le neuroscienze hanno dimostrato che più un messaggio è indirizzato al cervello nella sua globalità, più profondamente verrà memorizzato. Un approccio multisensoriale che stimoli non soltanto i centri del linguaggio ma anche quelli visivi , cinestetici, e di altre modalità sensoriali, favorisce quindi una migliore integrazione dei concetti. L’informazione viene impressa in diverse aree del cervello che vengono così a costituire molteplici punti di riferimento per il recupero dell’informazione. I processi creativi si manifestano sin dalla prima infanzia e trovano nei giochi la loro prima espressione: attraverso il gioco i bambini imparano “naturalmente”, giocano con i loro problemi e li esprimono utilizzando giocattoli o qualsiasi altra cosa abbiano a disposizione. In questo modo possono toccarli, vederli, e di conseguenza arricchire il loro repertorio di soluzioni, coinvolgendo tutti gli aspetti delle loro capacità intellettive. Cosa ne deriva? una strettissima interconnessione tra le emozioni e le risorse cognitive fondamentali nell’acquisizione di nuove informazioni e la costruzione di conoscenze.
I bambini adorano le storie, amano immaginare e far finta. I racconti metaforici non sono solo un modo per intrattenerli, ma anche per permettere loro di accedere ad un universo di possibilità e di esperienze.
Fonagy sosteneva che le fiabe aiutano i bambini a sviluppare la capacità di comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri, migliorando la loro capacità di relazionarsi e di affrontare le situazioni difficili: questo avviene perché le fiabe spesso presentano personaggi con cui i bambini possono identificarsi. Questi personaggi possono rappresentare diverse emozioni e sentimenti, consentendo ai bambini di esplorare e comprendere le proprie emozioni.
Le fiabe spesso raccontano storie che coinvolgono conflitti, sfide e risoluzioni. Questi elementi narrativi offrono ai bambini l’opportunità di esplorare emozioni come la paura, la gioia, la tristezza e la felicità, nonché di imparare come affrontare situazioni difficili. Le fiabe classiche declinano e incarnano le paure più frequenti nei piccoli, aiutandoli a vivere le paure nella fantasia. La fantasia è infatti l’arma che i bambini utilizzano per fronteggiare il senso di impotenza e vulnerabilità nei confronti degli eventuali pericoli del mondo. Ai piccoli piace l’idea di sconfiggere i cattivi o dei mostri perché ciò li aiuta a sentirsi più forti e meno esposti alle minacce. Tutto ciò è molto utile ai fini della crescita e dello sviluppo perché consente loro di imparare che le difficoltà possono essere superate con soluzioni concrete e che i timori possono essere contenuti affrontandoli poco per volta. Inoltre, quando si trovano in un contesto sicuro con gli adulti di riferimento (i bambini imparano a riconoscere, comunicare e regolare le proprie emozioni osservando il modello offerto dagli adulti di riferimento), lo spavento iniziale si trasforma in eccitazione e senso di sollievo, grazie alla rassicurazione del nostro cervello che percepisce di avere il controllo su ciò che sta succedendo. Tale percezione di controllo è fondamentale nel determinare il modo in cui sperimentiamo e rispondiamo alla paura. Quindi ascoltando queste fiabe i bambini:
- rinforzano la loro autostima;
- imparano a riconoscere le loro emozioni e a legittimarle, belle o brutte che siano;
- allenano la capacità di vedere il futuro in modo positivo;
- sviluppano la consapevolezza che un momento difficile e pauroso può passare e se ne può uscire vittoriosi.
Come sviluppare le competenze emotive attraverso le storie?
L’utilità di raccontare storie ai bambini è ben nota. Grazie alle fiabe, alle storie che riguardano eventi del passato e ai racconti inventati, molti bambini sono stati calmati, coccolati e confortati prima di addormentarsi o per scacciare malesseri e paure. Le storie e il gioco infatti trasmettono messaggi e idee in modo indiretto ma significativo, poiché aumentano le abilità comunicative tra cui l’ascolto empatico, importante per esercitare nei bambini lo sviluppo della comprensione dell’altro.
Attraverso l’ascolto della storia il bambino può vedere gli ostacoli e i problemi sotto una luce diversa e sviluppare soluzioni creative utilizzando, anziché le parole, il gioco e la fantasia per esprimere le proprie emozioni e per risolvere i suoi problemi. I bambini hanno bisogno di sapere che c’è qualcuno altro da lui che ha provato e sperimentato le sue stesse emozioni e che quindi comprende e condivide la sua stessa esperienza, così facendo il bambino può pensare che quella emozione particolare è stata vissuta anche da altri e che quindi “esiste” dunque può tranquillizzarsi.
Inoltre, la fiaba può funzionare da cerniera tra il mondo infantile e quello adulto rafforzando ancora di più questa relazione dal momento che avviene una sintonizzazione a livello emotivo. È importante notare che lo sviluppo emotivo dei bambini attraverso le fiabe dipende anche dal modo in cui queste vengono presentate e discusse con loro. Gli adulti possono svolgere un ruolo fondamentale nel favorire una comprensione approfondita delle emozioni e nell’aiutare i bambini a sviluppare una consapevolezza emotiva sana.
Uno sguardo ai contesti
Considerando quindi la relazione tra il bambino e il suo ambiente circostante, possiamo riflettere anche sul ruolo dei contesti sociali in cui i bambini sono inseriti e delle relazioni che intrecciano e sviluppano sia con i pari che con gli adulti di riferimento.
Ad esempio possiamo pensare alle scuole o ai gruppi di gioco (servizi per l’infanzia, ecc) in cui i bambini trascorrono il loro tempo e al valore che le attività basate sul racconto di una storia e/o sul gioco simbolico possano avere, sia a livello di sviluppo di abilità nelle interazioni sociali, sia nell’inclusione di bambini che presentano fragilità a livello relazionale. Questo perché, come abbiamo visto, il raccontare e ascoltare le fiabe permette di sviluppare una maggiore consapevolezza degli stati emotivi ma anche delle cognizioni, e quindi del pensiero sottostante, al fine di favorire una maggiore accettazione di sé e degli altri focalizzandosi sulla consapevolezza e sulla gestione degli stati emotivi e dei conflitti. La stretta relazione che esiste tra componenti cognitive ed emotivo relazionali, ci permette di affermare che un buon funzionamento nelle abilità socio-cognitive può portare ad una buona competenza a livello sociale e che l’intervento sulle abilità cognitive può determinare effetti a cascata sulle abilità sociali e viceversa. Seguendo quest’ottica, attraverso il gioco simbolico e il racconto di storie è possibile anche rendere i bambini progressivamente più competenti a livello sociale insegnando loro anche a gestire la propria aggressività e le emozioni spiacevoli, e promuovendo il potenziamento dei fattori di protezione relativi alla competenza sociale in tutto il gruppo.
Questi obiettivi in che modo possono essere raggiunti? Grazie a materiali e strumenti che permettano di sintonizzarsi sulla prospettiva dell’altro, quindi ad esempio storie, fumetti attraverso le quali i bambini potranno essere aiutati ad individuare modalità costruttive di risoluzioni di situazioni complesse o conflittuali.
Concludendo possiamo riconoscere l’importanza dei racconti come strumento che aiuta i bambini nella conoscenza e in particolare nella conoscenza degli stati emotivi propri e altrui, e aiuta a dare significato alle esperienze che i bambini vivono utilizzando la fantasia che si avvale del linguaggio espressivo come canale d’ingresso al loro mondo interiore.
Articolo a cura di: Sandra Bozzi – Psicologa, Laboratori Anastasis
Bibliografia:
- Storytelling. Storie terapeutiche per aiutare bambini e genitori ad aiutarsi. Maria Laura Fasciana. A cura di Franco Angeli (2014)
- Metafore Terapeutiche per bambini. Joyce Mills; Richard Crowely; Austrolabio 1988
- Tante Paure senza paura. Barbara Franco 2020