Materie scientifiche: quali sono le difficoltà?
Le materie scientifiche vengono spesso indicate dagli studenti come le più difficili. Di questi una piccola percentuale deve le sue difficoltà a un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Quando parliamo di Discalculia dobbiamo tenere in considerazione principalmente due aspetti:
- Difficoltà riguardanti il concetto di numero: in questo caso i ragazzi avranno difficoltà a capire il valore posizionale delle cifre, leggere correttamente i numeri e crearsi una rappresentazione mentale della quantità indicata.
- Difficoltà riguardanti il calcolo: assisteremo in questo caso a delle cadute negli automatismi del sistema di calcolo (tabelline, calcoli entro il 10) e nell’acquisizione/applicazione delle procedure per il calcolo scritto e delle strategie per il calcolo a mente.
- Dobbiamo inoltre ricordare che ci possono essere anche delle difficoltà a livello visuo-spaziale, una grafia non sempre comprensibile (disgrafia) o cadute in termini di memoria di lavoro. Per queste ragioni è importante accompagnare lo studio delle materie scientifiche ad un puntuale lavoro sui contenuti.
Come fare in pratica?
Mappe e schemi dai libri digitali
Innanzitutto con la creazione in SuperMappe (software per la creazione di mappe concettuali) di schemi, formulari e mappe procedurali, cioè materiali personalizzati da ogni studente, in cui vengono esplicitati i passaggi necessari per lo svolgimento di una determinata procedura matematica.
Per fare ciò è necessario partire dai libri di testo. L’Associazione Italina Dislessia, tramite il servizio Libro AID, fornisce ai propri iscritti, la versione digitale in pdf aperto del libro cartaceo già in possesso delle famiglie (https://www.libroaid.it/). Questo formato ci permette di utilizzare il testo e le immagini dei libri adottati dai ragazzi, così da mantenere una continuità tra quanto fatto in classe e quanto fatto a casa e contemporaneamente ridurre il tempo necessario alla creazione delle mappe. Questi libri possono essere inoltre letti con la sintesi vocale, che ci permette di regolare la velocità di lettura in base alle caratteristiche specifiche di ogni ragazzo, ciascuno di noi ha infatti una velocità di lettura diversa, che va a incidere sulla comprensione del testo letto.
Altri materiali a supporto
In una seconda fase, si passerà quindi all’utilizzo dei materiali creati come supporto per la risoluzione degli esercizi assegnati, per verificare che siano effettivamente esaustivi e di facile comprensione, nel caso non lo fossero potranno essere modificati o arricchiti ulteriormente Ci saranno dei casi in cui la sola spiegazione del libro non sarà sufficiente per capire un determinato argomento: in questi casi si può ricorrere all’uso di video lezioni online, per esempio su youtube, o agli approfondimenti multimediali forniti dalle case editrici dei libri in adozione.
Editor per la matematica con sintesi vocale
Nello svolgimento degli esercizi assegnati, per ovviare ad eventuali difficoltà visuo-spaziali o di grafia si può ricorrere all’uso di un editor per la scrittura del linguaggio matematico come MateMitica, che ci permetterà non solo di svolgere l’esercizio in modo più ordinato, ma anche di evitare errori di copiatura dal libro e tra un passaggio e l’altro. All’interno di MateMitica è presente anche una calcolatrice “parlante”, dotata cioè di sintesi vocale, che permetterà al ragazzo di monitorare eventuali errori nella digitazione dei numeri e nello svolgimento dei calcoli. Infine i materiali prodotti potranno essere archiviati, così da essere facilmente individuabili al bisogno e nel caso integrati con nuovi contenuti.
L’approccio alla matematica: cosa può fare l’insegnante
Oltre alle difficoltà oggettive e a tecnologie e strumenti per superarle è importante anche dare uno sguardo a come l’insegnante stesso possa favorire l’approccio alla matematica, creando un contesto di apprendimento inclusivo e trasmettendo il valore e l’utilità pratica della matematica per la vita degli studenti, in modo da motivarli a imparare. Secondo Brunetto Piochi “La matematica va insegnata e appresa in una comunità, confrontando i diversi punti di vista, sostenendo e cambiando le proprie idee, in una condivisione sociale di questo come di ogni altro sapere. Ci si dovrà occupare quanto più possibile del mondo reale, operando con oggetti veri…in un contesto laboratoriale, dove è normale esporre le proprie idee, giuste o sbagliate, in una situazione di rispetto, condivisione e ascolto: così si realizza una integrazione reale, dove ognuno porta le sue forze per compensare le debolezze comuni o personali.”
Approfondisci il tema dell’insegnamento laboratoriale della matematica qui.
Contenuti a cura della dott.ssa Elisa Carli, Laboratori Anastasis