Fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus la scuola è stata chiamata ad una nuova sfida: quella di rimanere accanto ai propri studenti, accompagnandoli nel loro percorso di apprendimento servendosi di strumenti informatici verso i quali l’ambiente scolastico ha mostrato resistenza per molto tempo.
Ma partiamo da quello che è l’obiettivo della didattica a distanza. Gli insegnanti ora hanno un doppio compito, quello di portare avanti nel miglior modo possibile il programma scolastico e soprattutto quello di continuare a mantenere una relazione umana con i propri studenti, in particolar modo in questo momento condizionato da paure e isolamento sociale.
Nelle prime settimane di quarantena, gli insegnanti hanno assegnato agli studenti dei compiti da svolgere con il supporto di alcuni materiali, ma è stato chiaro sin da subito che questa non sarebbe potuta essere la strategia vincente, poiché la scuola non può ridursi ad un meccanico scambio di consegne e prestazioni valutabili.
Videolezioni registrate e live: uno strumento per la didattica a distanza
Per riuscire a ricostruire l’ambiente didattico e cercare di ricreare l’interazione che rende viva ogni lezione, ci si è rivolti allo strumento delle videolezioni. Personalmente ho pensato di suddividere la mia didattica in due momenti che prevedessero una parte di videolezione registrata, in cui esporre i nuovi argomenti e attraverso la quale proseguire con il programma, e in un secondo momento la videolezione live, in cui costruire un confronto diretto con gli studenti: è in questo spazio che si possono correggere i compiti, lasciando spazio ai ragazzi per esporre le proprie domande, cercando di dedicare ai loro interventi il maggiore tempo possibile. Nel corso di queste lezioni in diretta ho potuto riscontrare una partecipazione attiva e adeguata da parte degli studenti, ai quali è stato possibile dare la parole in modo ordinato grazie a dei comandi specifici, messi a disposizione dalle piattaforme utilizzate. Tuttavia è necessario avere consapevolezza del fatto che non tutti gli studenti hanno la possibilità di seguire in modo più o meno costante le lezioni in diretta, a causa della mancanza di un collegamento internet, più o meno stabile. Sarebbe quindi opportuno registrare queste lezioni per poterle fornire in differita al momento del bisogno. Inoltre ho potuto rilevare altri accorgimenti per quanto riguarda le videolezioni registrate, per le quali vale il consiglio di non superare la durata di 10-14 minuti perché, non essendo in presenza, si rischia facilmente di perdere l’attenzione dello studente. Personalmente, come modalità di esposizione, ho scelto di avvalermi dell’ausilio di una presentazione o di una mappa o del libro di testo, corredati da una spiegazione orale. Gli alunni possono vedermi in un piccolo riquadro accanto alla presentazione, in modo da avere tutti i punti di riferimento necessari per mantenere l’attenzione il più a lungo possibile.
Modalità didattiche efficaci per le lezioni online
In parallelo si è aperta la questione sulle modalità didattiche. In questo momento siamo costretti a ripensare i nostri programmi scolastici, a fare delle riduzioni e anche a presentare un nuovo argomento in un’unica settimana (e un’unica lezione), per evitare la dispersione di informazioni. È necessario aver presente che il processo d’apprendimento dei nostri alunni è sensibilmente più lento. Proprio per questo, ancor più di prima, la mappa risulta essere uno strumento essenziale, perché riesce a riassumere in modo conciso e lineare, con forti collegamenti logici, un intero argomento. Dopo aver seguito la videolezione e aver integrato le informazioni con il libro di testo, lo studente può riprendere l’intero argomento con la mappa, che sosterrà il processo di apprendimento. Inoltre la mappa potrà essere anche uno strumento d’aiuto per l’esposizione orale (nel caso di materie di studio orali/teoriche). Questo agevolerà soprattutto gli studenti delle ultime classi della primaria e quelli dei primi anni della secondaria, i quali non hanno più la possibilità di avere l’insegnate a sostegno del discorso e, spesso, non hanno il supporto genitoriale nel momento di studio. La mappa si rivelerà uno strumento essenziale per la costruzione di un discorso.
Un ulteriore rischio che nasce dalla didattica a distanza è quello di dimenticarsi delle multiple modalità di apprendimento dei nostri studenti. È per questo che ritengo necessario ricorrere sempre a una didattica multicanale nella produzione dei materiali: la videolezione con spiegazione frontale prediligerà il canale uditivo; il testo sottolineato e rielaborato utilizzerà il canale verbale; una mappa con immagini attiverà il canale visivo-verbale. Soprattutto nelle materie che richiedono lunghe esposizioni, sarebbe preferibile evitare spiegazioni sviluppate in molte pagine e con un fitto testo, per lasciare maggiore spazio a mappe procedurali (mi riferisco a materie come matematica, grammatica, ecc).
La restituzione dei compiti e la valutazione come occasione di crescita e arricchimento
In un momento come quello attuale in cui la nostra didattica necessita di un cambiamento, dobbiamo tenere presente che anche le modalità di restituzione dei compiti richiedono alcune modifiche. Abbiamo l’opportunità si dare spazio alla creatività dei nostri studenti, guidandoli nell’attività, ma lasciando loro un margine di autonomia per la creazione dei propri elaborati (testi, presentazioni, registrazioni audio, video). E qui entrano in gioco i nostri ragazzi che, sebbene facciano parte della generazione dei cosiddetti nativi digitali, sono in grado di destreggiarsi bene con smartphone e tablet ma non si può dire lo stesso per i pc. Molti di loro non hanno mai creato un file di testo o una presentazione con un qualsiasi programma. Ora più che mai, il momento di difficoltà può trasformarsi in un’occasione di arricchimento degli strumenti in loro possesso e, per aiutarli in ciò, potrebbe essere utile creare dei tutorial. Nell’ambito della lezione digitale, potrebbero inserirsi i più grandi esperti di strumenti informatici per la didattica, ovvero gli Studenti con un Disturbo dell’Apprendimento (DSA), abituati da tempo a lavorare in modalità digitale con gli strumenti compensativi e le mappe multimediali. Utilizzando questa loro potenzialità si darà loro un rinforzo positivo facendoli diventare una vera risorsa per tutta la classe.
Ultima, ma non meno assillante preoccupazione, è quella della valutazione. In questo periodo di “nuova didattica” dovremmo iniziare a valutare qualcosa di nuovo, a partire dagli elaborati creati dai ragazzi, che possano farci realmente vedere la natura del loro apprendimento, svincolata dai limiti imposti dai canonici compiti chiusi che si assegnano nella didattica tradizionale.
I limiti della didattica a distanza sono molti, e ne siamo tutti consapevoli, ma oggi come non mai la scuola deve farsi promotrice dell’apprendimento e della formazione culturale dei propri studenti, mettendo in campo competenze tecniche, pedagogiche e creatività. L’istruzione si deve interrogare anche sulla sostenibilità di una didattica a distanza che non crei discriminazioni sociali, ma che lasci una luce accesa sulle necessità degli studenti con disturbi dell’apprendimento e che sia opportunità di educazione e coesione. In una fase di isolamento e distanziamento sociale la scuola deve rispondere con la coesione: tra docenti e studenti, ricreando quel rapporto che spesso si è inclinato a causa della formalità e della corsa al voto; all’interno del consiglio di classe, con la cooperazione tra docenti; tra la scuola e le famiglie, rilanciando il loro ruolo educativo e sostenendo il loro accompagnamento nel percorso scolastico dei figli.
Contenuti a cura di Vincenza Adesso,
Docente di scuola secondaria di primo grado