La Legge 170 e i DSA
La legge 170/2010 è la legge di riferimento per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento in ambito scolastico.
Questa legge “riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento”.
La definizione riportata nell’articolo 1 della Legge 170 indica che i quattro disturbi riconosciuti “si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”.
Obiettivi e finalità della legge 170
Obiettivo della legge è tutelare gli alunni e gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento e il loro diritto all’istruzione e favorirne il successo scolastico: in questo senso, studiare al pari degli altri studenti significa che gli studenti hanno il diritto ad accedere a “misure didattiche di supporto” che gli consentano di esprimere le loro potenzialità. L’articolo 2 della legge 170 indica anche le azioni e le finalità che sostengono la buona riuscita di un percorso scolastico:individuare con precocità i DSA e avviare i percorsi didattici per il recupero e la riabilitazione
- formare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori sui temi legati ai disturbi specifici dell’apprendimento
- favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari
- adeguare le verifiche e le valutazioni in base alle necessità dello studente con DSA
- “ridurre i disagi relazionali ed emozionali”
- lavorare per assicurare a tutti gli studenti, DSA compresi, pari opportunità di sviluppare le capacità “in ambito sociale e professionale”
Gli altri articoli della legge 170
L’articolo 3 della legge 170 è dedicato al percorso di diagnosi, che deve avvenire nell’ambito del Servizio sanitario nazionale o, quando non sia possibile, da parte di “specialisti o strutture accreditate”.
L’articolo pone l’accento sulla necessità di avviare interventi tempestivi di screening e potenziamento, ed evidenzia che queste attività non costituiscono di per sé una diagnosi di DSA: la scuola si attiva nelle attività di identificazione precoce e potenziamento e segnala alla famiglia se le difficoltà rimangono nonostante le attività di recupero.
L’articolo 4 si occupa di formazione nella scuola, di qualsiasi ordine e grado, per aiutare gli insegnanti a riconoscere i segnali precoci e le difficoltà che potrebbero essere legati a un disturbo specifico dell’apprendimento.
L’articolo 5 affronta le “misure educative e didattiche di supporto” e indica esplicitamente la necessità di garantire una didattica individualizzata e personalizzata, “adeguate forme di verifica e di valutazione”, e di adottare le misure compensative e dispensative necessarie da monitorare costantemente per verificarne l’efficacia.
L’articolo 6 è dedicato alla famiglia ed esplicita il diritto dei famigliari a fruire di orari di lavoro flessibili, secondo le modalità previste dai contratti collettivi di lavoro nazionali.
L’articolo 7 fa riferimento all’emanazione delle linee guida per predisporre i protocolli regionali, al decreto attuativo con le linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA (poi pubblicato nel luglio 2011), e indica la formazione di un comitato tecnico-scientifico presso il Ministero dell’Istruzione per l’attuazione di quanto previsto dalla legge.
L’articolo 8 è dedicato alle regioni a statuto speciale e province autonome, delle quali salvaguarda le competenze e alle quali fornisce indicazioni temporali per l’attuazione della legge.
L’articolo 9, infine, esplicita la clausola di invarianza finanziaria esplicitando che la legge non comporta “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”
Decreto 12 luglio 2011 e linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA
Come previsto dall’articolo 7 della legge 170, il 12 luglio 2011 il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato il decreto con annesse le linee guida per indicare in maniera dettagliata e puntuale come attuare le azioni di supporto agli studenti e alunni con DSA, a partire dalla necessità di individuare precocemente i segnali di un disturbo dell’apprendimento.
Il decreto e le linee guida entrano nel dettaglio di queste azioni e le attribuiscono a tutti i soggetti coinvolti: Uffici Scolastici Regionali, Dirigenti e referenti delle scuole, docenti, famiglia, studenti e atenei.
A partire dalla definizione di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia e delle eventuali comorbilità (la coesistenza di disturbi diversi nella stessa persona), le linee guida elencano i punti fondamentali della responsabilità della scuola verso gli studenti DSA, intesa come supporto e abilitazione finalizzati all’espressione di tutte le loro potenzialità:
- Come condurre l’osservazione in classe
- Didattica per gli alunni con DSA, individualizzata e personalizzata e con l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative
- La documentazione dei percorsi didattici che si esprime nel PDP, il Piano Didattico Personalizzato
- La didattica per ogni ordine di scuola, a partire dall’infanzia e la didattica per le lingue straniere
- La dimensione relazionale, volta a rafforzare l’autostima e il senso di autoefficacia derivanti dal successo nello studio, scongiurando nel contempo un possibile fattore di dispersione scolastica
- La formazione, con le indicazioni dei contenuti, dei progetti e delle risorse di supporto a docenti e dirigenti scolastici
Quattro pilastri della Legge 170
Il decreto e le linee guida sono consultabili online nella loro forma completa. Qui ci soffermiamo su quattro aspetti fondamentali che permettono di realizzare un intervento didattico efficace e orientato al successo scolastico di studenti e alunni che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento.
Identificazione precoce e potenziamento
Sono le fasi che precedono e che possono anticipare una diagnosi di DSA: osservazione, test di screening e potenziamento possono intercettare e lavorare su difficoltà legate alle abilità di letto-scrittura e di calcolo emerse durante il ciclo scolastico.
L’identificazione precoce passa da un processo di screening con prove individuali nelle aree interessate (lettura, scrittura, calcolo), e i risultati collocano l’alunno in una fascia di prestazione che può segnalare la necessità di avviare il potenziamento.
Il potenziamento comprende attività mirate per stimolare le abilità nelle quali lo studente ha delle difficoltà: al termine del percorso, di durata variabile, lo screening viene ripetuto e se le difficoltà permangono la scuola può suggerire alla famiglia di avviare un percorso di valutazione.
Didattica individualizzata e personalizzata
Le linee guida sottolineano la pari importanza e la differenza tra apprendimento individualizzato e personalizzato, sottolineando che i due termini non devono essere considerati sinonimi e offrendo le definizioni per la creazione di un vocabolario comune:
La didattica individualizzata si riferisce alle attività di recupero individuale, in classe o in momenti definiti, che aiutano lo studente a potenziare abilità e acquisire o migliorare le sue competenze
La didattica personalizzata fa riferimento ai metodi e alle strategie didattiche che aiutano lo studente a esprimere le sue potenzialità
PDP – Piano Didattico Personalizzato
Il PDP riporta nei dettagli il progetto educativo dedicato allo studente con difficoltà di apprendimento: preparato dagli insegnanti che ricevono una diagnosi di DSA o altro disturbo dell’apprendimento, è il riferimento e l’alleato che indica a tutte le figure coinvolte nel percorso educativo i passi e gli strumenti necessari per favorire l’apprendimento e il successo scolastico dello studente con DSA.
Strumenti compensativi e misure dispensative
Le linee guida contengono indicazioni per l’uso degli strumenti compensativi e delle misure dispensative da utilizzare “per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA”.
La legge 170 descrive gli strumenti compensativi “strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”, sia essa la scrittura, la lettura o il calcolo.
Come sappiamo, un disturbo specifico dell’apprendimento non comporta deficit cognitivo: è importante sottolinearlo nuovamente per chiarire che compensare e dispensare sono azioni che “sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo”.
Gli strumenti compensativi possono comprendere:
- sintesi vocale e strumenti che trasformano i testi per renderli leggibili dalla sintesi vocale, e i testi digitali, il computer e il tablet
- programmi di videoscrittura con correttore ortografico
- calcolatrice e altri programmi per la scrittura dei calcoli matematici
- mappe concettuali, immagini e altri strumenti, anche in versione software per l’uso con il computer o tablet
- Le misure dispensative permettono allo studente di evitare le prestazioni per lui più difficoltose a causa del suo disturbo:
- verifiche orali o in formato digitale al posto delle verifiche scritte
- evitare la lettura ad alta voce, l’uso del corsivo o stampato minuscolo
- evitare di copiare dalla lavagna, scrivere sotto dettatura, prendere appunti a mano
- non eseguire prove a tempo o avere più tempo a disposizione rispetto ai compagni
- evitare le interrogazioni a sorpresa, programmandole
Consensus Conference 2022: le nuove linee guida per i DSA
l 20 gennaio 2022 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato la “Linea Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento” – Aggiornamento ed integrazioni (ISS,2022). La guida è aggiornata rispetto alla prima versione. Il gruppo di esperti si è occupato delle nuove conoscenze scientifiche sui DSA di cui era importante tenere conto, con l’obiettivo principale di fornire indicazioni operative aggiornate per la valutazione e la diagnosi dei DSA.
Le nuove raccomandazioni sono rivolte principalmente ai clinici che si occupano di identificare, diagnosticare e trattare i DSA e contribuiranno a uniformare i criteri diagnostici e riabilitativi, anche riguardo alle prove diagnostiche per persone bilingui con DSA, e per gli adulti con DSA. Tra i quesiti clinici affrontati c’è la ridefinizione del Disturbo di Comprensione della Lettura, e sono anche stati stabiliti nuovi criteri e procedure diagnostiche anche relativi alla Disgrafia e al Disturbo del Calcolo.
Cosa cambia davvero per le famiglie e gli insegnanti con le nuove linee guida DSA? Per approfondire accedi alla registrazione del webinar gratuito che risponde a questa domanda.