Presa in carico e teleriabilitazione: RIDInet
Siamo abituati a pensare alla presa in carico in maniera dicotomica, terapia ambulatoriale e terapia domiciliare, ma negli ultimi anni, grazie ad un utilizzo sempre più ampio delle tecnologie delle telecomunicazioni (soprattutto di internet) in ambito sanitario, si sta affermando la Teleriabilitazione come un’opzione concreta ed efficace per erogare trattamenti riabilitativi a distanza.
In questa panoramica si inserisce la piattaforma RIDInet. Le applicazioni presenti al suo interno, validate da un comitato scientifico, si caratterizzano per una presentazione degli esercizi motivante e interattiva.
Quando abbiamo iniziato ad utilizzare RIDInet, l’integrazione con i nostri modelli riabilitativi non è stata immediata, abbiamo acquisito con il tempo una comprensione più profonda delle potenzialità e delle diverse modalità di utilizzo della piattaforma.
I punti di forza di RIDInet: personalizzazione e monitoraggio
Offrire al bambino e alla famiglia una modalità di lavoro a casa facile e accattivante ha rappresentato per noi una prospettiva molto interessante fin dall’inizio, ma senza dubbio gli elementi di novità che più ci hanno attirato sono stati l’alto livello di personalizzazione dell’intervento e la possibilità di monitorare qualità e frequenza della stimolazione stessa.
Poter modificare in qualsiasi momento i parametri dell’intervento rende questo strumento notevolmente versatile e permette di individualizzare al massimo il trattamento. Il monitoraggio in tempo reale delle modalità e dei tempi di lavoro ha costituito una modalità nuova e potente, non solo per avere riscontro oggettivo dei miglioramenti ma, non di rado e altrettanto importante, anche per decidere l’eventuale interruzione del trattamento, dove non ritenuto efficace.
Avere a disposizione uno strumento di potenziamento e di riabilitazione on line ci ha inoltre aiutato a distribuire meglio il tempo e le energie, sia del terapista sia della famiglia, differenziando maggiormente l’offerta riabilitativa in funzione dei diversi quadri clinici. Inoltre la modalità di comunicazione insita nella piattaforma, comunicazione diretta e distinta con bambino e famiglia, ha aperto di fatto ad una maggiore trasparenza e condivisione degli obiettivi, aumentando la consapevolezza e la crescita di una rete virtuosa.
E’ per noi importante sottolineare, tuttavia, che l’uso di tale strumento presuppone riflessione clinica, intervento diretto con il bambino e spazio per momenti dedicati al monitoraggio a distanza e ad incontri con la famiglia.
Usufruire di un servizio on line non significa spendere meno tempo nella presa in carico, anche se indubbiamente rappresenta uno straordinario strumento per ottimizzare le risorse in termini clinici ed organizzativi.
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L’offerta riabilitativa di RIDInet è ampia e la scelta delle diverse App può sembrare apparentemente semplice, mentre è fondamentale la mediazione del ragionamento clinico che prenda in considerazione i modelli neuropsicologici sottostanti, il profilo funzionale del bambino, la fase evolutiva in cui si trova e la sua storia clinica.
L’incontro tra esperienza clinica ed uso e sviluppo della piattaforma ci ha portato nel tempo a definire due diverse modalità di intervento, terapia integrata e terapia a distanza, permettendoci di lavorare su obiettivi diversi: prevenzione per bambini a rischio di strutturare un disturbo, riabilitazione di competenze specifiche e, al termine del ciclo di terapia, consolidamento e mantenimento delle competenze oggetto dell’intervento.
La teleriabilitazione integrata e a distanza
La terapia integrata è per noi intesa come integrazione di sedute ambulatoriali, con frequenza mono o bisettimanale, ed utilizzo della piattaforma nei restati giorni della settimana. Questa modalità permette sia di incrementare la frequenza dell’intervento per raggiungere in minor tempo la stabilizzazione delle competenze stimolate, sia di potersi dedicare nelle sedute ambulatoriali al potenziamento di altre competenze deficitarie. Viene proposta a bambini più piccoli o che presentano quadri più compromessi. Se pensiamo ai bambini più piccoli ad esempio questo permette di lavorare sui prerequisiti metafonologici in terapia e utilizzare la piattaforma per il potenziamento dell’accesso alla sillaba; se invece ci rivolgiamo a quadri più compromessi, come nel DSA misto, si può in questo modo affidare alla riabilitazione a distanza il lavoro sulla lettura tecnica, concentrandosi nelle sedute ambulatoriali su altri obiettivi, come ad esempio la comprensione o l’elaborazione di testi scritti. La modalità integrata è imprescindibile nella terapia del linguaggio, rispetto alla quale la piattaforma offre possibilità di lavorare in studio su obiettivi più ampi e di selezionare per la famiglia esercizi mirati per generalizzare le competenze emergenti.
La terapia a distanza prevede invece una stimolazione prevalentemente condotta a casa con incontri di monitoraggio a studio a cadenza quindicinale o mensile. Questa modalità è da noi generalmente adottata per quadri lievi e DSA con compromissione di una sola area degli apprendimenti. Gli incontri di monitoraggio sono necessari per verificare il corretto utilizzo dello strumento da parte del paziente e della famiglia e per discutere con loro eventuali criticità. Nella nostra esperienza la terapia a distanza si è rilevata efficace nei pazienti più grandi e con quadri più specifici e lievi, ma anche nella terapia che potremo definire di mantenimento. In questo ultimo caso ci rivolgiamo ai pazienti che, terminato il ciclo di terapia tradizionale, necessitino di essere accompagnati per mantenere e stabilizzare i risultati ottenuti. Attraverso la piattaforma possiamo quindi effettuare una sorta di “dimissione protetta”.
Il patto con la famiglia
Un’ultima riflessione, che riteniamo importante condividere con chi si approccia all’utilizzo di questo strumento, riguarda il patto terapeutico con la famiglia.
La riabilitazione a distanza è una modalità di lavoro che, proprio per il fatto che coinvolge il contesto familiare, deve essere ponderata in relazione alle caratteristiche del nucleo familiare e deve prevedere, ancor più di quanto non accada nella terapia ambulatoriale, una fase di sensibilizzazione e di accompagnamento dei genitori. Nel tempo abbiamo istituito un patto clinico scritto che riassume gli obiettivi e le modalità di lavoro, per rendere consapevoli genitori e sensibilizzarli al rispetto della frequenza della stimolazione. Il terapista, dopo aver valutato le caratteristiche del nucleo familiare e la relazione parentale, può anche suggerire l’affiancamento di una terza persona che funga da caregiver, in sostituzione del genitore.
Scritto da Manuela Calanca, Eleonora Pasqua
Logopediste Centro CRC Balbuzie*, Disturbi del Linguaggio e dell’Apprendimento di Roma.
*CRC nasce come Centro Convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale nel 2002 e nel corso degli anni ha arricchito la sua offerta riabilitativa affiancando ai percorsi terapeutici classici attività integrative e strumenti tecnologici all’avanguardia. Da questi presupposti è nata la collaborazione con ANASTASIS e, dal 2013, l’incontro con la piattaforma RIDINET. La nostra esperienza con la piattaforma è stata poliedrica e si è modificata, crescendo nel tempo, parallelamente alla crescita della piattaforma stessa. Abbiamo abbracciato fin dalla sua nascita questo strumento in modo attivo, seguendo percorsi di formazione, partecipando come centro clinico alla sperimentazione delle APP in uscita e, naturalmente, utilizzando la piattaforma come strumento di riabilitazione.