Run the RAN
Denominazione visiva rapida
Dislessia, difficoltà di letto-scrittura, sviluppo della lettura nello sviluppo tipico e altri tipi di DSA o disabilità
Gruppo DSA IRCCS Stella Maris
Obiettivo:
Velocità di denominazione
Scuola:
Infanzia e primaria
Cos’è
Run The Ran aiuta a potenziare i processi di denominazione rapida importanti per imparare a leggere, sia nello sviluppo tipico che nella Dislessia Evolutiva. In particolare, velocizza il recupero sequenziale delle etichette fonologiche corrispondenti a diversi stimoli visivi.
Per chi
- bambini con dislessia evolutiva con deficit di rapidità e quindi di automatizzazione della decodifica a voce alta del testo
- bambini in età prescolare a rischio di difficoltà di letto-scrittura, per esempio bambini con disturbi del linguaggio e bambini con altri tipi di DSA o disabilità che hanno necessità di migliorare le capacità di integrazione visuo-verbale rapida e automatica (es. Mazzocco e Grimm, 2013).
Come funziona
L’esercizio di RAN (Rapid Automatized Naming) prevede la denominazione temporizzata di stimoli sequenziali. Il bambino deve denominare sempre più velocemente e ad alta voce tutti gli stimoli visivi (colori e figure) presentati in matrici, corrispondenti a parole di diversa struttura sillabica, frequenza d’uso e lunghezza.
Le 400 figure disponibili, appositamente create in bianco e nero, sono inserite in librerie divise per tipologia di stimoli
Strategie adottate nelle sessioni di Riabilitazione
Come negli esercizi per incrementare la fluenza di decodifica, Run the RAN ha come fattore cardine il tempo di presentazione degli stimoli e, data una buona accuratezza, porta il bambino a incrementare progressivamente la velocità di denominazione degli stessi.
Per generalizzare i miglioramenti, dalla velocità di denominazione di singoli stimoli alla lettura di testi, gli stimoli vengono presentati in matrici che richiedono l’esplorazione da sinistra a destra, come nella lettura di un testo, e aiutano il bambino ad automatizzare anche questo processo di scansione visiva, pianificazione dei movimenti oculari e quindi del focus attentivo.
Con la gestione dei parametri, Run the RAN lavora sulla ricerca visiva e accesso lessicale, i fattori che coprono le principali componenti di attenzione richiesti sia dal RAN che dalla lettura.
L’impostazione dei parametri, autoadattiva o manuale, “scompone” la complessità del compito di denominazione visiva rapida per esercitare i processi più difficoltosi per ogni singolo bambino, pur “ri-assemblando” di volta in volta il compito per verificare/esercitare il compito di RAN nella sua complessità totale e autonomia.
Oltre al tempo, parametro cruciale nel processo di autoadattività, si può alternare la modalità di presentazione degli stimoli per esercitare i processi di base minimo comune denominatore del RAN e della lettura (scansione e attenzione visiva, pianificazione, accesso rapido al lessico) a livelli crescenti di difficoltà, fino all’abilità “ecologica” della denominazione autonoma con tutti gli stimoli presenti, senza l’aiuto di una guida che evidenzia lo stimolo da denominare (per i vantaggi dalla presentazione multipla rispetto a quella singola, si veda Zoccolotti et al.2013).
Questa dimensione si interseca con quella, più prettamente visiva, di discriminabilità/ affollamento (crowding) degli stimoli: con il parametro della dimensione, l’esercizio avvicina il bambino alle caratteristiche visive di un testo da leggere. Inoltre, per andare incontro alle diverse età e competenze lessicali, l’esercizio accede a librerie di stimoli che corrispondono a livelli diversi di complessità lessicale e articolatoria.
Il Ruolo del Clinico
Il clinico ha una rilevanza essenziale nel trattamento:
- identifica la tipologia di bambini con o a rischio di dislessia evolutiva che possono beneficiare di questo tipo di intervento
è essenziale, soprattutto in fase iniziale, per calibrare i parametri in funzione del profilo individuale del bambino, manipolando l’uno o l’altro in base alle capacità attentive, linguistiche e comportamentali - integra Run the RAN con altri esercizi per consolidare altre componenti neuropsicologiche e linguistiche essenziali per la lettura
- istruisce e monitora il lavoro del caregiver che affianca il bambino durante l’esercizio quotidiano e misura l’accuratezza della prestazione
- favorisce la consapevolezza metacognitiva, la motivazione e la compliance del bambino
Efficacia
Il team di ricerca scientifica dell’IRCCS Stella Maris lavora in collaborazione con altri gruppi e professionisti privati alla raccolta di dati necessari per definire l’efficienza e l’efficacia di Run The RAN, sulla base degli studi sperimentali effettuati in ambito internazionale.
I dati raccolti su un campione di bambini di età prescolare e della scuola primaria dimostrano che l’esercizio sistematico migliora in maniera significativa la velocità di denominazione di figure corrispondenti a parole di diversa lunghezza e complessità, indipendentemente dalla classe di appartenenza.
La somministrazione di un protocollo di valutazione più approfondito in un sottogruppo del campione suggerisce la ricaduta dell’esercizio di Run the RAN sulla velocità di decodifica (Pecini et al., in corso di preparazione).
Riferimenti
Dopo più di 40 anni di studi, la letteratura scientifica concorda che i disturbi di lettura si associano in modo significativo a un deficit di rapidità in compiti di denominazione di figure poste in matrici e che la velocità nei compiti di RAN predice le abilità di lettura nel bambino con sviluppo tipico. (Di Filippo e coll., 2005, Brizzolara e coll., 2006, Chilosi e coll., 2009, Pecini e coll., 2011, Zoccolotti e coll., 2013; Kirby e coll., 2010, Landerl e coll., 2013, Georgiu e coll., 2013).
Misurare le capacità di denominazione rapida è utile per l’inquadramento diagnostico dei disturbi evolutivi di lettura e per l’individuazione precoce dei casi a rischio di Dislessia Evolutiva, per i quali può essere utile un potenziamento dei processi di integrazione visuo-verbale rapida; inoltre, l’intervento riabilitativo sulla denominazione visiva rapida appare indispensabile per agire in modo restitutivo sulla fluenza di decodifica del testo.