C. Vio – Il teletrattamento per i DSA è un modello di intervento adeguato al bisogno di riabilitazione nei servizi pubblici e privati?
Claudio Vio, Unità Operativa di Neuropsicopatologia dello Sviluppo – ULSS 4 – San Donà di Piave e UNIPD
Per dare risposta a questa domanda Claudio Vio parte sia dalla pratica clinica che dalle indicazioni che originano dalla Consensus Conference, come il PARCC, dove si trovano elementi utili per stabilire i criteri secondo cui un intervento di trattamento si possa definire significativo. Nel PARCC ci si interroga anche sui protocolli raccomandati in termini di durata e frequenza del trattamento e sulle buone pratiche da perseguire:
- la motivazione e disponibilità da parte dell’utente e dei genitori come prerequisito al trattamento
- la possibilità di iniziare un trattamento anche in assenza di diagnosi franca, a prescindere dalla classe, nei casi “a rischio”
- la necessità di un progetto di presa in carico specifico.
- Il piano di trattamento deve anche contenere una previsione degli interventi e dei contenuti; deve essere condiviso con la famiglia, con l’utente e con tutte le figure coinvolte e prevedere anche delle verifiche periodiche da parte dell’equipe.
Dopo questa premessa teorica Claudio Vio illustra un progetto regionale che è stato messo in pratica presso il servizio ULSS 4 – San Donà di Piave, con ricadute positive:
- sull’attività clinica,qualitativamente approfondita e tempestiva
- sulle liste di attesa, che sono state snellite.
Bologna, 16 giugno 2017 – “RIDInet – La teleriabilitazione per DSA” – Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.